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Ileopsoas, conosciamo il muscolo della stabilità


Spesso lamentiamo tensioni e dolori nella parte bassa della nostra schiena, dolori a livello lombare e rigidità all’altezza delle anche e della zona pelvica. In molti casi, però, le zone in cui accusiamo i maggiori fastidi sono semplicemente l’effetto di uno squilibrio che trova la sua origine altrove. Problemi come: Sciatica, mal di schiena, problemi alle spalle, disfunzioni a livello degli organi dell’addome possono derivare da una eccessiva contrazione dell’Ileopsoas. Si tratta di un muscolo per molti sconosciuto, eppure è l’unico muscolo che unisce il busto alle gambe! Quindi non è difficile comprendere quanto sia importante la sua influenza sulla nostra postura.

Una vita troppo sedentaria o una scorretta attività fisica possono provocare un indebolimento o un irrigidimento di questo muscolo di vitale importanza ber il nostro benessere psicofisico.

Nelle culture orientali, ad esempio, l’Ileopsoas viene definito “Il muscolo dell’anima”. Quest’ultimo infatti, è considerato come dotato di un legame diretto con la parte più antica del nostro tronco encefalico e del midollo spinale, chiamata cervello rettile ed incaricato, quindi, del compito di mantenerci sempre pronti a correre e scappare di fronte ad un eventuale pericolo. Per questo motivo stati emotivi legati a condizioni di paura e di ansia possono influire in maniera immediata sulla salute del nostro Ileopsoas innescando un processo di scompenso sia a livello lombare che dorsale e cervicale.

Per evitare l’eccessivo accumulo di tensione e contrazione è consigliabile svolgere degli esercizi di allungamento nel corso della giornata o nei momenti di massima tensione (ad esempio dopo l’attività fisica).

Esercizio: poggiando un ginocchio a terra portare l’altra gamba in avanti, in posizione di affondo creando un angolo di 90 gradi facendo attenzione a mantenere la linea del ginocchio non oltre quella del piede. Respirando dolcemente spingere il bacino in avanti. Per un allungamento più profondo allungare le braccia verso l’alto e mantenere la posizione per 20/30 secondi.

Questo esercizio è consigliabile al mattino, soprattutto per chi dorme in posizione fetale, e dopo 45 minuti in posizione seduta.

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