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Tacchi alti e dolori alla schiena, gli accorgimenti da adottare per non soffrire


La maggior parte delle donne non può rinunciare ai tacchi alti. Molte di esse infatti li indossano quotidianamente sul posto di lavoro oltre che in situazioni che richiedono un certo stile, ma il più delle volte accusano dolori alla schiena, alle ginocchia, al collo e ovviamente ai piedi!

Portare i tacchi alti costa molto in termini di salute, a dirlo sono numerosi studi scientifici, essi infatti causano seri danni e disturbi al corpo. Questo non vuol dire che i tacchi alti vadano eliminati, tuttavia è importante non dimenticare alcuni accorgimenti che possono aiutare a ridurre l’impatto di queste scarpe sull'organismo.


Il peso del nostro corpo dovrebbe essere equamente distribuito sul piede, il 50% sul tallone ed il 50% sulla parte anteriore, ma questa proporzione viene rispettata quando si portano scarpe con tacchi di massimo 3 centimetri, dal quarto centimetro in poi si determina un aumento significativo del peso sull’avampiede che con tacchi di 8 cm è sottoposto ad un carico dell’80%, uno sforzo davvero enorme per le ossa e le articolazioni del piede che si trovano poi a fare i conti con la forma della punta delle scarpe, quasi mai rispettosa della fisiologia delle dita. Infiammazioni del metatarso, dolore intenso sotto la pianta, microtraumi, alluce valgo e dita a martello sono solo alcuni dei disturbi più comuni che coinvolgono il piede.


Il sovraccarico sull’avampiede si traduce in termini generali in uno sbilanciamento del corpo in avanti che porta chi indossa i tacchi alti ad effettuare delle compensazioni per ritrovare l’equilibrio.

La prima compensazione avviene a livello delle ginocchia, flettendole in avanti si riporta in equilibrio il corpo, ma si assume una posizione innaturale e dannosa oltre che antiestetica: la curva lombare si riduce e si accentua quella dorsale. Inoltre la flessione delle ginocchia comporta un abbassamento e quindi l’assunzione di una postura ed una camminata goffa. Oltre che antiestetica questa compensazione produce una eccessiva sollecitazione delle articolazioni del ginocchio e dunque è causa di disturbi ad esse legati.

La seconda compensazione avviene a livello della schiena, per riportare in equilibrio il corpo non flettendo (o flettendo di poco) le ginocchia è necessario inarcare la schiena facendo sporgere all’indietro il sedere ed esponendo in avanti il torace. Sebbene esteticamente la postura sia più gradevole della precedente, in termini fisiologici tale compensazione produce contratture muscolari, protusioni, ernie ed altre degenerazioni articolari accompagnate dal tipico mal di schiena e collo da tacchi alti.


Per completare il quadro dei disturbi causati dall’uso di tacchi alti va ricordato che i muscoli del polpaccio tendono ad accorciarsi e contrarsi sollecitando il tendine d’Achille, così sottoposto a tensioni e stress che possono danneggiarlo e causare dolori cronici.


A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa fare per non rinunciare ai tacchi alti?


Innanzitutto va ricordato che non esistono soluzioni miracolose valide per tutti, ogni individuo ha delle proprie caratteristiche fisiche distintive, pertanto non esistono regole universalmente adatte, esistono però delle linee guida che se rispettate possono aiutarci a prevenire alcuni comuni disturbi legati all’uso dei tacchi alti.


Per prima cosa una buona forma fisica garantisce il mantenimento di un assetto posturale corretto anche in situazioni critiche, è per questo che le donne con un corpo allenato riescono a mantenere un buon allineamento a differenza di chi è privo di tono muscolare e pertanto compensa lo squilibrio assumendo posture innaturali e dannose. Primo consiglio (sempre valido): tenetevi in forma.

Le situazioni di stress fisico tendenzialmente producono danni quando sono prolungate, l’utilizzo di tacchi alti per un tempo limitato può aiutare a contenerne gli effetti. Non superare le 3 ore consecutive potrebbe essere un buon inizio, ma soprattutto non utilizzarle ogni giorno. Preferire l’alternanza di scarpe con minore dislivello tra tallone e avampiede all’assuefazione al tacco alto. Non tutti i modelli di tacco causano gli stessi effetti, tacchi alti larghi e stabili producono alcuni disturbi, tacchi alti a stiletto ne producono altri, ma anche le scarpe piatte sono responsabili di alcuni fastidi e dolori, quindi in generale va ricordato che tutte le scarpe che costringono il piede in posizioni innaturali vanno utilizzate saltuariamente.

Per ridurre l’impatto dello stress da tacco alto può essere utile praticare alcuni esercizi. Scaricare le tensioni accumulate dalla schiena è un buon modo per trovare sollievo.

Primo esercizio:

  1. Sdraiarsi con la schiena a terra e sollevare le gambe appoggiandole su una superficie che permetta di piegare le ginocchia formando un angolo di 90°.

  2. Tenere le braccia larghe ed i palmi delle mani rivolti verso l’alto con i pollici a contatto con il pavimento.

  3. Rilassare la schiena assicurandosi che sia ben aderente al suolo, se serve è possibile posizionare un piccolo cuscino sotto al collo.

  4. Mantenere la posizione per 15 min.

Secondo esercizio:

  1. Posizionarsi a “quattro zampe”, estendere le braccia in avanti appoggiando i gomiti a terra.

  2. Chiudere i pugni con i pollici verso l’alto e disporre le braccia alla distanza delle spalle.

  3. Spingere indietro le anche fino a sedersi sui talloni inarcando la schiena verso il basso tenendo la fronte a terra.

  4. Mantenere la posizione per 1 min e dopo un po’ di pausa ripetere l’esercizio per 3 volte.

Ed infine praticare lo stretching dell’Achilleo con esercizi mirati può essere un ottimo modo per tenerlo elastico ed evitare sintomi dolorosi ai talloni ed ai polpacci.

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